… quando i sogni si realizzano c’è solo una parola per. PER.

Lo so, è un sacco di tempo che non mi faccio leggere. Non perché nel frattempo non sia accaduto qualcosa di importante nella mia vita, anzi, semmai il contrario. E quando tutto, dopo impegno, dedizione e tempo rubato ai giorni e alle notti, prende la giusta piega ecco che come sempre la vita ti offre un segnale inequivocabile.
Per alcuni è una stella cadente, per altri un senso di leggerezza, per altri ancora una nuvoletta nel cielo a forma di bistecca.
Io lo chiamo UNICORNO. (Che poi non ha niente da invidiare alla cirro-cotoletta direi).

E’ successo tutto così.
Mentre gli astri mi stavano coccolando, l’entusiasmo ritrovato sorprendendo e la nuova me affascinando,
ecco che in una grigissima giornata milanese, mi è apparso – modello epifania – il mio animale preferito.
E lo ha fatto in una nuova e impensabile forma: l’unicorno da dita.

Dire che me ne sono innamorata al primo istante è piuttosto obsoleto, dire che ho già inserito tutti i numeri della mia carta di credito assolutamente banale, pensare al primo giorno di sole in cui porterò a spasso il mio unicorno per verdi parchi suppongo stuzzicante (almeno alle mie sinapsi).

Cosa succederà.
Lo farò correre, brucare, saltarellare per fili d’erba e boccioli in fiore, saremo solo io e lui, cavalcheremo l’avvento della primavera come solo un cavaliere con la sua fiera bestia sa fare.

Immagine 1

Immagine 2

Non ho idea se quel giorno ci sarà un arcobaleno vero oppure no, ma già so che il mio cuoricino si è appena auto-dipinto di sette colori e che le mie dita fremono al pensiero di essere infilate in quelle sue morbide zampette senza zoccoli. Liberi di cavalcare andremo oltre l’inimmaginabile, finché i tendini della mano ce la faranno a sopportare la fatica, finché le unghie non si smolleranno tra il sudore noi galopperemo insieme nel mondo reale.

… e se ancora non ci sentiremo svenire, in quello della fantasia anche.

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